Vi capita mai di far fatica a comprendere le posizioni politiche prese da un Corteo? Spesso, sembra che ogni singola argomentazione provenga o da un mattone di 500 pagine, o da una lunga esperienza storica difficilmente comunicabile a chi non c’era.

In realtà, per capire il senso delle nostre rivendicazioni non c’è bisogno di essere degli esperti. In un sistema che svende il nostro tempo libero, informarsi su ogni questione politica in modo dettagliato è un lusso che poche persone si possono permettere.

Il primo passo per orientarsi in un contesto poco familiare ed imparare a criticarlo è scegliere la lente giusta attraverso cui guardare il mondo – una prospettiva completa, di classe, intersezionale, che ci consenta di trarre delle conclusioni utili e sensate.

La distopia™ (ricca) in cui viviamo è piena di evidenti contraddizioni, e può bastare anche solo una buona provocazione o una domanda ingenua per decifrarne il meccanismo e comprenderne a pieno le regole.

Come facciamo ad informarci quando ogni nuova notizia viene filtrata e distribuita sulla base della logica del profitto?

Gli agglomerati mediatici sono in realtà fedeli alleati del sistema che tanto si vantano di saper criticare.

I media mainstream™ sono un’azienda con un fatturato che spesso arriva fino alle 9 cifre, e la loro priorità è vendere quante più notizie possibili. Fare informazione, in questo senso, è solo un effetto collaterale.

Mentre ci illudiamo di ascoltare la voce di esperti™, sprechiamo il nostro tempo ad ascoltare le parole di un giornalaio che ci vuole vendere i suoi prodotti. Il discorso politico si è così assottigliato fino quasi a scomparire.

La Distopia in Tempo Reale è il nostro anticorpo: ogni domenica raggrupperemo le notizie più importanti della settimana, le commenteremo in modo chiaro e conciso e diffonderemo fonti e approfondimenti per chi è interessato a saperne di più.

L’auto(in)formazione è fondamentale per comprendere la distopia™in cui viviamo e imparare ad averci a che fare.

Oggi come non mai, è importantissimo sapersi orientare nella distopia in cui viviamo. Ogni organizzazione che prova a cambiare il Mondo ha bisogno di sapere bene come funzionano i suoi processi e che tipo di conseguenze hanno.

Senza le necessarie competenze economiche, politiche e sociali, non riusciremo a costruire collettivamente un sistema del 99%, per il 99%.

Su quali processi impersonali si reggerà la società del futuro, in cui sfruttamento, guerre e oppressione sistemica saranno solo un lontano ricordo?

Con questa raccolta di articoli, vogliamo darci degli strumenti d'analisi concreti, e lasciarli a disposizione di attivistə, militantə e in generale persone interessate. Questo è il primo passo per poter contrattaccare di fronte alle tattiche predatorie del capitalismo.

Infine, cercheremo di disegnare insieme un’immagine (seppur sfocata) di possibili alternative concrete a questo sistema parassitario.