Copertina del libro ‘Fine della Fine della Storia’

FINE DELLA FINE
DELLA STORIA

Alex Hochuli, George Hoare


ANNO DI USCITA: 2021

NUMERO DI PAGINE: 208

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PUNTEGGIO

ACCESSIBILITÀ

Il libro si divora che è un piacere. È scorrevole, semplice e accessibile, risultando particolarmente schietto e diretto.


FRESCHEZZA

Il libro trasuda di tanti spunti interessanti rispetto alle nuove forme politiche emerse dalla crisi neoliberista. Detto ciò, l’idea che la Storia non sia davvero finita non è sicuramente un’argomentazione nuova.


ANALISI

Alcune delle analisi contenute in questo libro sono semplicemente impeccabili, come l’inefficacia dei Movimenti di sinistra radicale, la paralisi del neoliberismo e l’ascesa dell’estrema destra. Purtroppo, però, gli autori accostano in modo molto semplicistico identity politics e intersezionalità, dimostrandosi fin troppo sbrigativi e critici nei confronti di una postura politica per noi fondamentale. .


STILE

Lo stile del libro è satirico e leggero. Il tono è quello di una conversazione tra compagnə di collettivo alla seconda birra della serata. Forse c’è qualche provocazione di troppo, ma sono tuttə ancora abbastanza lucidə per conversare.

Fine della Fine della Storia è stato scritto dai fondatori dell’eclettico Aufhebunga Bunga Podcast, e ripercorre con leggerezza la metamorfosi della politica globale, dal crollo dell’Unione Sovietica fino ad oggi.


Da quel momento il neoliberismo ha tentato di auto-proclamarsi vincitore della Storia, emerso trionfante dallo “scontro ideologico” contro fascismo e comunismo. Le passioni politiche vengono represse in nome di questa incoronazione, e da allora regna una costante apatia collettiva.


Secondo gli autori, però, nel 2016 c’è stato un momento di rottura: diversi eventi – dalla Brexit a Trump, dal socialismo democratico ad Occupy – hanno fatto esplodere tutte le contraddizioni che il neoliberismo aveva tentato di reprimere.


La politica è tornata alla ribalta, ma questa volta senza la spinta propulsiva della classe operaia, subendo inevitabilmente profonde trasformazioni. Il libro non risparmia critiche a nessuno, criticando ora il “socialismo senza le masse”, ora le nuove destre post-Berlusconi.


Fine della Fine della Storia ci ricorda che la politica è un luogo di merda, fatto di bugie e tradimenti, lotte per il potere ed inganni. Di conseguenza, anche il modo in cui evolve e cambia fa schifo, e nel libro c’è poco spazio per romanticizzazioni varie, che piegano la storia in chissà quale meta-schema.


Diventa allora fondamentale che la sinistra radicale prenda sul serio questa merda, ci metta dentro le mani e la smetta di feticizzare le proprie sconfitte, ridirezionado tutte le sue energie nel conquistare il potere dal basso.