Collage delle varie notizie della settimana.

Distopia in Tempo Reale: la Prima Settimana di Giugno

Collage delle varie notizie della settimana.

Distopia in Tempo Reale: la Prima Settimana di Giugno


Tempo di lettura: 10 minuti


Notizie effettivamente importanti

( E quanto se le sono cagate i media mainstream )

“Grafico
Gaza è stata bombardata più di Berlino durante tutta la Seconda Guerra Mondiale
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Beh, non c’è molto da commentare. L’industria bellica sarà contentissima del giro di affari che stanno tirando fuori da questo genocidio.

“Una
L’Unica Democrazia del Medio Oriente Sputa sulle Proposte di Pace
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“Hamas rifiuta i trattati di pace”. La classica frase che diventa realtà solo perché viene ripetuta a pappagallo da tutti i media mainstream™.

Non soltanto quando si scrive questo titolo spesso si mente sapendo di mentire, ma la frase stessa è lasciata sempre a metà.

Hamas ha rifiutato diversi trattati di pace proposti dagli Stati Uniti. Che strano, no? L’unica organizzazione palestinese non ancora decimata dall’Occidente non si fida degli accordi di Pace proposti dalla superpotenza occidentale alleata con Israele. Chi l’avrebbe mai detto.

Quando le soluzioni di pace provengono da altri Stati, Hamas le ha più volte accettate. Quando la Corte Internazionale li ha convocati insieme ad Israele, non hanno gridato allo scandalo.


Se c’è una parte politica che non sta nemmeno considerando dei trattati di pace, quella è Israele . L’unico ceasefire effettivo è stato firmato a novembre, e non è mai stato rispettato da Israele che anzi ha mantenuto il blocco degli aiuti umanitari. Inoltre, nessuna forza politica al governo è disposta ad accettare condizioni di pace se queste implicano il ritiro dell’IDF da Gaza.

Che condizioni di pace sono se non impongono al tuo esercito di levarsi dal cazzo?


Israele ha pisciato in testa anche all’ultimo piano di pace proposto da Biden e accettato da Hamas.

Netanyahu ha tutti gli interessi a continuare la guerra, e anzi i suoi alleati lo pressano perché lo faccia. Ieri, in un’operazione congiunta con gli Stati Uniti, l’IDF è entrata nel campo profughi di Nuseirat “travestita” da operatori umanitari e ha commesso l’ennesima mattanza di civili inermi. Si contano oltre 200 morti, in un’operazione che la Casa Bianca stessa ha definito un successo.


Come se tutto ciò non fosse abbastanza, si aggiunge un altro layer di surrealismo. Israele, infatti, farebbe comunque fatica ad imbastire un trattato di pace, visto che ha ucciso parecchi dei suoi stessi ostaggi sotto i bombardamenti.

Gli ostaggi israeliani in Palestina sono 120, mentre i prigioneri politici palestinesi nelle carceri israeliane sono 9.000. Qualunque operazione di pace basata sullo scambio degli ostaggi lascia ben poco margine di manovra ad Israele.


Questa famosa linea rossa che Israele non può oltrepassare sembra spostarsi sempre più in là. All’inizio, il punto di non ritorno era uccidere civili, giornalisti e lavoratorə umanitari; poi bombardare il rifugio a Rafah; adesso, tutto ciò che è rimasto dopo la temibilissima risposta occidentale sono le macerie e i corpi dei civili palestinesi.

Proprio ieri, negli Stati Uniti, organizzazioni pro-Palestina e contro la guerra hanno circondato in migliaia la Casa Bianca, al grido di “We Are Your Red Line”.

Lo slogan centra il punto della questione: se mai ci sarà una linea che Israele non può oltrepassare verrà tracciata dalla pressione che il Movimento esercita contro i complici di questo genocidio, e dalla resistenza del popolo palestinese stesso.

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Il Governo Meloni Porta Avanti le Politiche del PD (e lo fa anche male)
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Il 6 novembre 2023, Giorgia Meloni firma il Protocollo Italia-Albania, di fatto continuando l’opera di esternalizzazione dei processi di accoglienza italiani. Si stabilisce in questo contesto la costruzione in Albania di due centri d’accoglienza gestiti dall’Italia.

Il progetto viene a costare la bellezza di 130 milioni di euro all’anno per 5 anni, per un totale di 653 milioni (secondo le stime del governo).

Più del 30% di questa spesa serve soltanto per coprire i costi della trasferta dei funzionari ministeriali. Il governo è dunque disposto a spendere più di 200 milioni per evitare di avere a che fare con persone provenienti dalle zone più sfruttate e impoverite al Mondo.


Giusto per farci un’idea, secondo le stime molto generose dei governi coinvolti, questi due centri d’accoglienza dovrebbero avere una capienza massima di 180.000 migranti in 5 anni (ospitando ogni mese fino a 3.000 persone contemporaneamente). Queste però sono le cifre massime, non medie. Il numero di migranti nei centri d’accoglienza varia moltissimo e rapidamente.

Stando ai numeri medi, stanno spendendo più di 500€ al mese per migrante. Con la stessa cifra, il governo avrebbe potuto assegnare ad ogni migrante una casa invenduta e in sovrabbondanza (e quindi gratuita), e gli sarebbero anche avanzati almeno 350€ mensili per un reddito di sussistenza (considerando 150 euro al mese di costi di amministrazione).


E poi accusano i movimenti anticapitalisti di essere spreconi.


I due centri avrebbero dovuto aprire lunedì 20 maggio, ma, grazie al coraggiosissimo “blitz” del partito più inutile della Storia repubblicana italiana, si è scoperto invece che è ancora tutto fermo.

Siccome il PD era geloso che Fratelli d’Italia gli stesse rubando il suo trademark (ovvero sbarazzarsi di migranti senza che nessuno ne parli), si è mobilitato contro il nemico.

Il PD, incapace di uscire dal meccanismo del neoliberismo, si vanta di essere il più competente ad attuare politiche “necessarie” e “realistiche”. È questa la linea su cui il PD attacca il FDL – la stessa da anni e che non ha mai funzionato.


Insomma, il PD vuole dire dimostrare a tutti di essere più bravo dei suoi avversari a criminalizzare le persone migranti.


Come sempre, nessun partito vuole andare al cuore della questione. Il problema sta nel lungo termine e le sue cause sono alla radice: le politiche di criminalizzazione delle persone migranti sono insostenibili, nonché disumane.


Notizie come questa dimostrano come mai la finestra di Overton si sia inesorabilmente spostata a destra in questo periodo. La destra controlla il discorso politico e il limite a sinistra del “centrosinistra” si fa sempre più ristretto.

Fino a quando il dibattito poggerà su queste basi, non c’è nessun motivo di avere a che fare con le forze politiche coinvolte.

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La Fratellanza dell’Antartide
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La Fratellanza dell’Antartide è un patto stipulato da diverse regioni del continente glaciale.

Formalmente, la Fratellanza è stipulata tra pari, ma, per qualche strano motivo, alcune regioni sono più ricche delle altre. Addirittura alcune di queste, durante una carestia nel lontano 2010, requisirono le risorse di un’altra regione più povera e la costrinsero a pagare un debito insostenibile.

In questi giorni si terrà una cerimonia per scegliere i prossimi leader della Fratellanza. Come ogni 10 anni, anche quest’anno siamo davanti alla cerimonia più importante di sempre. Quella che veramente cambia le carte in tavola.


Negli ultimi decenni, l’Antartide si stia sciogliendo a vista d’occhio, eppure sembra che i leader della Fratellanza siano abbagliati da altre luci: la priorità rimane mantenere il prezzo della neve sotto un certo margine, anche a costo di abbassare la quantità di raccolto che gli abitanti possono permettersi.

Come se non bastasse, un gruppo di Antartidini arrabbiati sostiene che lo “scioglimento della neve” sia un tema da radical chic che ci fa soltanto perdere tempo. Il problema sono le foche, che, uscite dall’acqua e rifugiatesi sulla neve, sembrano ormai fuori controllo. Se solo sapessero che queste foche se ne sono andate dall’acqua proprio perchè resa inabitabile dallo scioglimento della neve…


A quanto pare, quest’ultima cerimonia sta per sancire il passaggio di testimone del potere a questo gruppo arrabbiato, pronto a cambiare tutto affinché nulla cambi. Non vediamo l’ora di sapere come questo emozionante evento si concluderà.

GKN Chiama lo Sciopero della Fame
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Prima vennero i licenziamenti, poi la tolleranza di facciata, poi le tattiche sporche squadriste, e infine il totale abbandono mediatico. Addirittura sono state ignorate sentenze giuridiche dalla proprietà, a dimostrazione che non solo le leggi se le scrivono loro, ma che decidono anche unilateralmente se rispettarle o meno.

La GKN è l’esempio lampante di come reagisce il potere quando il Movimento che lotta per un futuro migliore non ha più le energie per forzargli la mano.


Il programma della GKN è un programma economico, sociale e politico propositivo, che ha usato una buona dose di creatività pragmatica per reinventare dei nuovi processi di produzione e distribuzione economica.

Si propone l’uso di strumenti pubblici per rilanciare una reindustrializzazione green dal basso socialmente integrata col territorio, e per usare lo scontro di classe come rampa di lancio che coinvolga la moltitudine di lotte nell’emancipazione collettiva.


Questa settimana siamo forse al punto di non ritorno, e il collettivo ha indetto lo sciopero della fame.

Abbandonare la GKN significa perdere un tassello solido, organizzato, proiettato verso il futuro. Sarebbe un errore che il Movimento non può permettersi.

Stringiamoci attorno allə lavoratorə della GKN e contribuiamo in qualsiasi modo possibile.

Why is it trending?

Perché stiamo ancora parlando di questo?

“Una
Sinner, Idolo “Casuale”
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La faccia di Sinner stiamo iniziando a sognarcela pure la notte. Quando ci ricordiamo che esistono altri sport oltre al calcio, Sinner è sempre l’oggetto del discorso, in quanto orgoglio sportivo italiano dell’Italia vera e patriottica.


Per qualche strano motivo un ragazzo che non parla bene l’italiano e paga le tasse a Montecarlo è italiano, ma Paola Egonu invece è straniera. Vuoi vedere che, forse, la differenza ha a che fare col loro diverso colore della pelle e orientamento sessuale.


Se noi avessimo iniziato ad idolatrare una ong clandestina, che salva le persone in mare ma non paga le tasse, la destra avrebbe gridato allo scandalo: se però le tasse in Italia una persona ricca, capace e con una racchetta in mano non paga più le tasse, magicamente lo scandalo non esiste più.

Papa Francesco
Il Papa è Omofobo [Shocking]
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Chi l’avrebbe mai detto che un quasi novantenne che ha scalato le gerarchie ecclesiastiche ed ha vissuto di fede cattolica tutta la sua vita, fosse in realtà omofobo e sessista? Per qualche motivo, a notizia ha preso tutte le persone alla sprovvista.


I media™ hanno fatto di quest’uomo una caricatura così surreale che quando è successo l’ovvio (ripetiamo, il Papa omofobo) tutti i giornali sono impazziti.

Borghi al senato.
La Lega se la prende con Mattarella
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Borghi (Lega) ha insultato Mattarella e gli altri politici hanno difeso il Presidente della Repubblica. Guerra tra falliti.

Lollobrigida parla con i giornalisti.
Il Portavoce di Lollobrigida è un Nazi
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Cosa potrà mai c’entrare un capo ultras laziale, morto nel 2019, col sottosegretario dell’antifascistissimo Ministro Lollobrigida? Un’altra notizia shock si aggira per l’Italia.

Per farla breve, nel lontanissimo 2019, i due si scambiavano messaggi antisemiti su un gruppo di antisemiti. Insomma, un normalissimo martedì pomeriggio nazista.


In realtà la vera notizia arriva quando si leggono gli highlights di queste conversazioni antisemite.

I due sembrano dei ragazzini delle medie che hanno appena scoperto l’esistenza dell’antisemitismo. I messaggi trasparsi dalle chat sono proprio da bambini idioti, tipo “Quell’ebreo di Gad Lerner” o “Cosa vuole quel porco?”. Nazisti e pure noiosi.


Per aggiungere la ciliegina sulla torta, la replica dell’ormai ex-portavoce è ancora più surreale: “non mi ricordo di quelle chat”.

Insomma, il portavoce del Ministro Lollobrigida è talmente abituato a sputare antisemitismo che non si ricorda neanche le conversazioni che ha a riguardo.


Nulla di nuovo: d’altronde era letteralmente il segretario del Ministro dell’Agricoltura di un governo MSI 2.0. Davvero ci aspettavamo qualcosa di diverso?

La vera domanda dovrebbe essere: com’è che le istituzioni hanno accompagnato al potere gente di merda come loro?

La distopia colpisce ancora

Non c'aspettavamo nulla, però porco d-

What the fuck?

Che dire, a volte certe notizie ti lasciano senza parole.

Se Vannacci fallisce, fucilatemi.
Il Sindaco di Pennabilli Pronto a Morire (e chi siamo noi per fermarlo)
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Il Sindaco di Pennabilli è pronto a farsi fucilare se Vannacci “Il Condottiero” dovesse fallire (come se non fosse già un fallito).

Modo particolare di dichiarare il proprio amore incondizionato per un uomo, ma non è mai troppo tardi.


In ogni caso noi siamo prontə.

Partigiana con un fucile in mano.

Good ending

Perché succedono anche cose belle

Palermo con la Palestina
L'Università Palermo Annulla Accordi con Israele
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Ovviamente, le lacrime della ministra Bernini non si sono fatte attendere. Per qualche strana ragione, recidere degli accordi con uno Stato genocida è un errore «soprattutto in un momento in cui si sta intensificando il processo politico-diplomatico di pace, di ricerca della pace».


Senza perderci nelle modifiche tecniche fatte dall’Ateneo (per quello ci ha pensato il giornale di Mentana, link della frase precedente), la decisione arriva dopo 26 giorni di proteste intense.

Rispetto a questo primo risultato ottenuto, lə studentə non lasciano spazio a compromessi:“tanti dei punti trattati non sono stati presi in considerazione dall’Ateneo, come gli accordi con la Leonardo”.

Insomma, nessuna vittoria simbolica, si punta alla vittoria concreta . Non possiamo che augurare il meglio ai Giovani Palestinesi Palermo e a tutte le realtà coinvolte nella protesta.

Pret a Manger Annulla il Piano di Aprire 40 negozi ad Israele
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Dopo mesi di intenso boicottaggio, Pret a Manger, la grande impresa di sandwich inglese,è stata costretta ad annullare un piano di apertura di oltre 40 sedi ad Israele.

L’accordo era stato firmato nel lontano 2022 e secondo i piani si sarebbe dovuto ultimare proprio alla fine di quest’anno.

Le azioni coordinate di boicottaggio hanno già fatto perdere più di 7 miliardi di dollari a McDonald’s.


In questo momento, il boicottaggio si sta rivelando forse la pratica più incisiva nel costruire leverage economico contro il genocidio.


Il fatto che un’ulteriore azienda sia crollata sotto questi colpi è una piccola vittoria in più per il Movimento, che mai come adesso ha disperato bisogno di ottenere risultati e liberarsi dalle sue paranoie e dal fatalismo che lo circonda.

Riuscire ad impedire l’apertura di 40 nuovi centri d’acquisto non è una cosa da poco, e dimostra quanto spesso basti meno di quel che immaginiamo per cambiare le cose. A volte è necessario solo un pizzico di coordinazione e follia collettiva.