Copertina del libro Home Fire.

HOME
FIRE

Kamila Shamsie


ANNO DI USCITA: 2017

NUMERO DI PAGINE: 270

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PUNTEGGIO

FRESCHEZZA

Home Fire non è né la prima né l’ultima reinterpretazione moderna di una tragedia greca. Ciononostante, però, gli aspetti moderni della storia sono affrontati con sorprendente scaltrezza. In particolare, la radicalizzazione nell’ISIS di uno dei personaggi risulta realistica e credibile, nel bene quanto nel male.


ANALISI

Home Fire riesce contestualizzare l’Antigone in modo vivido e realistico, sollevando quesiti politici non scontati. La storia, come ogni tragedia, non ci offre delle risposte, ma descrive un quadro straziante in ogni sua contraddizione.


STILE

Lo stile del libro è coinvolgente fin dalla prima pagina, e riesce a riproporre la tagliente intensità della tragedia originale senza stravolgerne il senso.

Cosa intendiamo quando diciamo che l’arte è politica? La nostra è una descrizione della realtà o una dichiarazione d’intenti?


Da una parte, ogni forma di comunicazione è inevitabilmente influenzata dal suo contesto storico e politico. Dall’altra, trasmettere un messaggio politico attraverso una storia – o un dipinto, o una canzone – non è affatto facile. Come si fa a provocare il pubblico, a generare un dibattito costruttivo e pragmatico intorno ad un’opera di fantasia?


Sotto questo punto di vista, abbiamo tanto da imparare dagli antichi greci. Durante le Dionisie – una celebrazione annuale dedicata a tragedie e commedie – la città si fermava per riunirsi di fronte ad un palco. Ai lavoratori venivano concessi giorni di riposo e i prigionieri venivano rilasciati dalle prigioni per assistere allo spettacolo. L’opinione pubblica si misurava e si costruiva a teatro, sulla base di continue re-interpretazioni di miti famosi.


Certo, oggi è molto difficile cogliere la rilevanza politica di questi racconti, ma forse vale ancora la pena provarci.

Home Fire è una reinterpretazione moderna della tragedia greca Antigone, ed è un ponte perfetto tra un passato lontanissimo e un presente logorato dagli stessi quesiti di allora.


La trama della storia è più o meno la stessa: un giovane ragazzo si schiera con violenza contro il proprio governo e perde la vita nel processo; sua sorella pretende di seppellirlo, ma il re ritiene che il suo errore sia stato troppo grande e la sua scelta imperdonabile, e dunque si rifiuta di concedergli un’adeguata sepoltura.


I protagonisti, in questo caso, oltre ad essere uniti dall’appartenenza ad una famiglia tormentata, sono tutte persone musulmane che vivono nella società occidentale. A questo giro, il ragazzo che “tradisce la sua patria” entra a far parte dell’ISIS, e il re è un politico razzializzato che ha scelto di assimilarsi in una cultura razzista per garantirsi l’accesso al potere.


Le coordinate politiche della tragedia sono radicalmente diverse, ma il movimento dei personaggi è lo stesso. Come affrontare i momenti più difficili della propria vita all’interno di un sistema pericoloso e instabile? Che tipo di conseguenze hanno le scelte politiche degli uomini al potere?